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L’articolo originale sul sito della Stanford University >
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]]>Ricevi un aiuto concreto, attivando un percorso psicoterapeutico di sostegno, anche a distanza, in videochat online.
In linea con le nuove disposizioni ministeriali e per responsabilità personale, sono attualmente sospese a tempo indeterminato le sedute in persona nel mio studio, ma il mio lavoro continua!
In questo momento è doveroso rallentare la diffusione del contagio per ridurre il rischio di far ammalare le persone più fragili. Tutti dobbiamo comportarci responsabilmente e fare la nostra parte per consentire a tutto il personale medico e paramedico di riuscire ad assistere tutti i malati che hanno bisogno di assistenza e cura negli Ospedali del nostro territorio.
È richiesta a tutti noi la massima capacità di adattamento e collaborazione verso un obiettivo comune e vorrei continuare “ad esserci”, nella massima tutela di chi si affida a me e della nostra stessa salute.
Il mio lavoro quindi continua, con le indispensabili precauzioni, privilegiando – ove la presenza in studio non sia assolutamente necessaria – i colloqui ONLINE (tramite WhatsApp, Skype, Google Duo o altre piattaforme per videomeeting).
Il servizio ONLINE permette a tutte le persone che si trovano bloccate in casa o sul luogo di lavoro di ricevere – senza doversi spostare – il servizio di supporto e consulenza psicologica o la psicoterapia. E’ sufficiente avere uno smartphone, oppure un computer o un tablet e una connessione a internet.
Per le sedute, invito a contattarmi al 349.4776673 per consentirmi di concordare con voi un orario adatto alle proprie esigenze e la modalità più adatta.
In considerazione della particolarità della situazione che stiamo vivendo, sarò disponibile anche per attività di sostegno assolutamente gratuite (brevi colloqui esclusivamente telefonici), dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00. Se non potrò rispondervi al momento, lasciate un messaggio, sarete richiamati.
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Modalità indicative per consulenza e sedute online:
Google Duo (da Smartphone, tablet o PC):
videochiamata in orario concordato,
al n. 349.4776673
Skype (da Smartphone, tablet o PC):
videochiamata in orario concordato,
all’indirizzo [email protected]
Whatsapp (da Smartphone):
videochiamata in orario concordato,
al n. 349.4776673
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]]>The post L’arte di ricordare tutto first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>Lo dimostra Joshua Foer, in un saggio divertente e ricco di spunti che ripercorre la storia della mnemotecnica dall’antica Grecia ai giorni nostri, illustrando metodi concreti grazie ai quali possiamo tenere a mente le informazioni che ci interessano.
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]]>The post La perfezione è un cristallo fragile e senza vita first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>«Si esita molto a intraprendere qualcosa di troppo bello. Non solo per scaramanzia, ma anche perché le forme ideali non sono tanto robuste. Il primo conflitto rimette in gioco tutto ciò che non aveva trovato posto nell’atmosfera nobile e quieta dell’ideale. Non bisogna che le cose siano perfette come se fossero dipinte, altrimenti non riescono a vivere.»
Cercare la perfezione, di aderire a un ideale astratto, ci pone costantemente a rischio di inevitabili fallimenti, facilmente soggetti a immancabili critiche e giudizi, cotretti a fatiche improbe per ‘tenere tutto assieme’.
La ricerca ossessiva della perfezione e di adempiere a un’immagine ideale (di persona, di famiglia, di ‘capo’…) comporta un carico di tensione spesso difficilmente sopportabile. Nei momenti di fragilità che minano la nostra capacità di gestire una situazione, questo stress può portare a stati d’ansia diffusa e di crisi, secondo uno schema tipico di illusione -> delusione -> depressione.
La nostra vita non è un dipinto appeso a un muro, da rimirare con gli occhi degli altri, un fragile cristallo pericolosamente affidato a mani maldestre, ma una tavolozza sulla quale i colori devono continuare a mescolarsi, in una confusione vitale di sfumature. Una creta da plasmare in forme cangianti e meravigliosamente imperfette.
Basta una semplice impronta a rovinare una stanza perfettamente bianca, mentre ogni imperfezione svanisce nell’arcobaleno, celata da mille incredibili sfumature.
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Riferimenti bibliografici:
Ernst Bloch – Tracce [Garzanti ed. – 2015]
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]]>The post Sei convinto che fumare riduca l’ansia? Niente di più sbagliato! first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>Un recente studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry ha analizzato lo stato psicologico di quasi 500 fumatori che stavano iniziando un programma di disassuefazione dal fumo e intendevano curare il proprio tabagismo. La scoperta è che i soggetti che 6 mesi dopo ci erano riusciti presentavano una significativa riduzione dei livelli di ansia.
La ricerca ha analizzato anche le differenze tra i diversi stili di comportamento, suddividendo il campione in due gruppi: tabagisti per piacere e tabagisti per ridurre lo stress. La riduzione dell’ansia è risultata maggiore nei soggetti che fumavano per gestire lo stress, rispetto a quelli che fumavano essenzialmente per piacere.
Al contrario, esaminando i fumatori che avevano abbandonato il programma e che non erano quindi riusciti a smettere, i ricercatori hanno evidenziato un aumento dell’ansia fra chi fumava per gestire lo stress, mentre il livello di ansia di chi fumava per puro piacere era rimasto stabile.
La diminuzione dell’ansia in chi fumava per gestire lo stress era dovuta all’eliminazione dei sintomi d’astinenza, fra i quali l’ansia, che li portava ad accendersi la prima sigaretta già al risveglio. La disintossicazione ha eliminato il problema dell’astinenza e si è quindi dimostrata efficace per combattere l’ansia.
Introdurre nel corpo centinaia di sostanze tossiche attraverso il fumo di tabacco fa aumentare i livelli di ansia nei soggetti che già ne soffrono o si sentono stressati, interagendo in particolare con l’aumentata sensibilità ai disturbi respiratori tipica dell’ansioso.
Per i fumatori è infatti maggiore il rischio di sviluppare attacchi di panico, per motivi strettamente fisiologici: la sostituzione dell’ossigeno trasportato dall’emoglobina nel sangue con il monossido di carbonio interferisce con la funzione respiratoria e peggiora lo stato di salute complessivo dell’organismo, diminuendo l’ossigenazione dei tessuti, e generando nel soggetto uno stato di malessere che incide molto negativamente sullo stato psicologico degli ansiosi, particolarmente sensibili ai fastidi che riguardano la respirazione (“fame d’aria”, paura di soffocare, sensazione di respirare poco e/o male).
Fumare non ha quindi alcuna utilità nell’alleviare ansia e stress, mentre è proprio l’eliminazione della dipendenza dal fumo a costituire un fattore di protezione da ansia e panico.
Smetti di fumare, PER SEMPRE,
con il metodo Maipiufumo.
Scopri come >>
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]]>The post Un selfie per rendersi più attraenti? Questione di angolazione first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>Da alcuni studi, emerge come le donne prediligano immagini prese dall’alto, allo scopo di evidenziare i loro caratteri giovanili e rendersi più attraenti. Gli uomini, al contrario, ambiscono ad apparire più ‘dominanti’, con selfie presi dal basso.
Gli autori dello studio spiegano che, dalla loro ricerca, le donne risultano giudicate effettivamente più interessanti quando le teste sono inclinate verso il basso e vengono visualizzate dall’alto, evidenziando particolari come l’avere grandi occhi e una fronte ampia, tratti specifici di giovinezza e di attrattività. Per gli uomini, la vista dal basso amplifica invece i segnali di dominanza, come l’altezza, le dimensioni e la mascella più prominente.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che uomini e donne prendono immagini di sè da diverse angolazioni a seconda delle loro intenzioni: mentre le donne tendono a scattare selfie dall’alto quando cercano di rendersi più attraenti nei confronti di un potenziale ‘pubblico’ maschile, preferiscono uno scatto frontale quando l’immagine è invece rivolta ad altre donne.
Allo stesso modo, gli uomini tendono a scegliere inquadrature dal basso se l’obiettivo è l’altro sesso, preferendo lo scatto frontale se ritengono che la loro audience sia composta da altri uomini.
La ricerca è stata ispirata dall’analisi dei profili pubblicati online sui siti di appuntamenti. In questi casi, si è notato che le donne scelgono effettivamente immagini con angolazioni dall’alto. Per le foto di incontri gli uomini non mostrano invece particolari preferenze ma, nella scelta delle immagini da pubblicare su siti professionali, come il social network Linkedin, la loro tendenza è di abbassare l’angolazione della fotocamera, con l’obiettivo di enfatizzare i propri tratti dominanti.
In sostanza, come accade anche in altre specie sociali, uomini e donne usano la loro postura fisica per gestire le impressioni sociali; una strategia che si può senz’altro ricondurre a profonde radici ancestrali ma che si mostra ‘aggiornata’, attraverso un uso prettamente umano delle nuove tecnologie.
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Riferimenti bibliografici:
Makhanova, McNulty, Maner. “Relative Physical Position as an Impression-Management Strategy: Sex Differences in Its Use and Implications” Psychological Science 28(5):567-577 – 2017 May.
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]]>The post Soffri di emicrania? Forse è colpa del fumo first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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L’influenza del tabacco come fattore scatenante, non causale, degli attacchi di emicrania ha prodotto storicamente dati contraddittori, nella letteratura scientifica. Le limitate ricerche precedenti il lavoro citato indicavano come il fumo potesse avere un effetto positivo, riducendo l’ansia, uno dei fattori scatenanti un attacco.
Julio Pascal, uno degli autori di questo ultimo studio, ricercatore al Neurology Unit of Marqués de Valdecilla, University Hospital (Santander) spiega: “Questa ricerca è innovativa, in quanto vi sono pochi studi su questo argomento, e tutti sono molto di parte. Ciò è dovuto alla sua complessità e alla necessità di formazione preliminare dei partecipanti.”
Un vantaggio dell’approccio utilizzato è che il campione scelto, 361 studenti di medicina presso l’Università di Salamanca, era pienamente consapevole di cosa fosse l’emicrania. Gli esperti, che hanno cercato la presenza o assenza di questo disturbo (e delle sue caratteristiche) nei soggetti e se questi fossero o meno fumatori, hanno garantito l’affidabilità dei risultati ottenuti, dal momento che la maggior parte delle indagini per questo tipo di studio avvengono invece per telefono, in modo casuale e con persone prive di conoscenza della malattia.
I risultati mostrano che il 16% degli studenti soddisfava i criteri di emicrania, mentre il 20% era fumatore. La percentuale di fumatori è più alta (29%) in coloro che soffrono anche di emicrania, mentre la frequenza di questo disturbo negli studenti che erano malati di emicrania e allo stesso tempo fumatori era chiaramente più elevata rispetto ai sofferenti di emicrania non fumatori.
Secondo Pascual, “il fumo è un fattore precipitante di questo tipo di cefalea, dal momento che la prevalenza di fumatori attivi è superiore di un terzo in chi soffre di emicrania e vi è una relazione diretta tra il numero di sigarette consumate e la frequenza degli attacchi.”
I ricercatori hanno sottolineato l’importanza del dosaggio: i risultati delle interviste rivelano che l’emicrania si verifica dopo cinque sigarette giornaliere. Inoltre, sebbene la percentuale di fumatori fosse più alta nelle persone con emicrania, questi soggetti hanno fumato meno dei soggetti fumatori non sofferenti di emicrania.
“Questo si spiega col fatto che essi stessi sapevano che se avessero superato le cinque sigarette al giorno, avrebbero avuto più probabilità di subire un attacco di emicrania. Il dolore stesso agisce come un fattore limitante”, spiega il neurologo, il quale tuttavia sostiene che “in nessun caso si dovrebbe suggerire di fumare a un soggetto sofferente di emicranie, pensando che questo possa migliorare le loro crisi! Anzi, se si fuma molto si dovrebbe ridurre la dose drasticamente.” Altrimenti la presunta auto-cura dell’emicrania finisce per diventare la sua causa.
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Riferimenti bibliografici:
L. López-Mesonero, S. Márquez, P. Parra, G. Gámez-Leyva, P. Muñoz y Julio Pascual. Smoking as a precipitating factor for migraine: a survey in medical students” The Journal of Headache and Pain 10(2):101-103, april 2009.
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]]>The post Dieci tecniche per affrontare tutte le cose che abbiamo da fare first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>[Fonte: Internazionale.it]
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]]>The post Psicofarmaci ai bambini: troppi e troppo spesso senza ragione first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>Sono tra i 20mila e i 30mila i minorenni a cui in Italia vengono somministrati psicofarmaci e antidepressivi, in molti casi in modo totalmente irrazionale e controproducente. Lo dicono i report dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “IRCCS Mario Negri” di Milano. http://goo.gl/xllQ5C
[fonte: linkiesta.it]
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]]>The post Stepchild Adoption: cosa dice la letteratura scientifica first appeared on Michele Pizzi - Psicologo Psicoterapeuta a Milano.
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]]>L’Ordine degli Psicologi del Lazio ha inviato ai senatori della Repubblica un’approfondita rassegna della letteratura internazionale di riferimento degli ultimi quaranta anni, sul tema dell’adozione dei figliastri. http://bit.ly/1oxYjKT
[fonte: ordinepsicologilazio.it]
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